SEICENTO

La continenza di Scipione

Francesco Solimena (Canale di Serino, 1657 – Barra, 1747)

La continenza di Scipione
  • Autore: Francesco Solimena
  • Materia e Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: cm 43,7 x 56

Secondo Tito Livio, dopo la conquista di Cartagine, Scipione avrebbe restituito al legittimo marito una bellissima prigioniera che gli era stata consegnata come bottino di guerra. L’episodio, assai ripreso in epoca barocca, si presta a esemplificare la virtù della temperanza, propria dell’uomo di potere. Il dipinto rappresenta perfettamente gli effetti che il gesto di Scipione provoca nei protagonisti: pudicizia nella donna ai suoi piedi, di riconoscente ossequio nel marito alle sue spalle, di stupore e perplessità nei presenti. La tela si potrebbe collocare all’altezza degli affreschi di Santa Maria Donnaregina Nuova a Napoli, databili tra il 1681 e il 1684, quando Solimena si era staccato dalla tutela di Luca Giordano. Assai simile a questi affreschi è il modo di impaginare il racconto e di conferire plasticità alle figure attraverso un ricco ammanto.

 

Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.